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Eco-sostenibilità e rifiuti pericolosi: istruzioni per l'uso

mag 16, 2018



Quando il ciclo di vita di un prodotto è esaurito, oppure in caso di produzione industriale di un articolo con conseguente accumulo di scarti di lavorazione, si produce un rifiuto che può essere pericoloso o non pericoloso a seconda delle sue caratteristiche.

Secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 152/06, rientrano nel novero dei rifiuti pericolosi i rifiuti speciali e i rifiuti urbani non domestici che vengono indicati come tali nel CER, ovvero il catalogo europeo dei rifiuti. Inoltre, in aggiunta a questi rifiuti pericolosi fin dall’origine ci sono quelli la cui pericolosità dipende dalla concentrazione di sostanze pericolose e/o dalle caratteristiche intrinseche di pericolosità. Per questo è importante lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, eseguito da aziende specializzate come Ecom a Lecce.


Le classi di pericolo

Secondo quanto stabilito dalle normative europee, ci sono diverse classi di pericolo dei rifiuti che aiutano a definirne le caratteristiche e, quindi, le modalità di smaltimento e gestione dei rifiuti pericolosi: esplosivo, comburente, facilmente infiammabile, irritante, nocivo, tossico, cancerogeno, corrosivo, infetto, teratogeno, mutageno, ecotossico.

I rifiuti pericolosi, se non smaltiti correttamente, possono avere effetti devastanti sulla salute delle persone e dell’ambiente. Per questo, quando si hanno rifiuti pericolosi da gestire, è necessario affidarsi a professionisti esperti nello smaltimento dei rifiuti pericolosi, operanti in accordo con la lista dei rifiuti stabilita dal Testo Unico sull'ambiente (D.lgs. 152/2006) e dai provvedimenti ad esso collegati, come Ecom a Lecce.

Le differenze tra i vari rifiuti e il corretto smaltimento

Per operare nel massimo rispetto dell’assoluta eco-sostenibilità è indispensabile seguire con la massima attenzione le regole e gli accorgimenti che disciplinano la gestione e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Dopo aver distinto tra i rifiuti pericolosi in assoluto (quelli caratterizzati da un codice CER con asterisco), i rifiuti non pericolosi in assoluto (quelli con codice CER senza asterisco) e i rifiuti la cui pericolosità dipende da vari fattori (con codici CER speculari), bisogna procedere correttamente alla gestione dei rifiuti pericolosi con il deposito temporaneo, ovvero il raggruppamento dei rifiuti effettuato prima della raccolta nel luogo in cui gli stessi vengono prodotti: i vari rifiuti vanno suddivisi per tipologia in contenitori appositi, custoditi in un’area idonea e sorvegliata e conservati nel rispetto dei relativi criteri quantitativi o temporali.


Al momento del ritiro, il produttore deve verificare le autorizzazioni del trasportatore incaricato e dell’impianto di recupero/smaltimento al quale spedisce il rifiuto, ed eventualmente anche quelle dell’intermediario. Massima attenzione, infine, per la gestione dei rifiuti pericolosi per la parte documentale, che comprende il formulario FIR, il registro di carico e scarico, l’elaborazione del MUD o Modello Unico Dichiarazione ambientale.


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